Un pinguino con una sorta di salvagente costituito dal noto simbolo del riciclo è il logo scelto dall’associazione di volontariato BiLUG (Biella Linux User Group) per rappresentare il progetto Pc-clami, neologismo che nasce dalla fusione delle parole “PC” e “riciclami” e che ha per obiettivo proprio il recupero di materiale informatico destinato alla discarica ed invece recuperabile e utilizzabile da realtà no profit del territorio.
«In un momento in cui l’attenzione all’ecologia ed al riciclaggio è molto alta» commentano dalla sede dell’associazione di via Serralunga «è ancora poco comune pensare che anche i computer e gli accessori tecnologici possono essere riciclati e trasformati, consentendone un nuovo ed efficace utilizzo.
Molti computer non troppo recenti risultano infatti essere inadeguati a far funzionare programmi e sistemi operativi commerciali delle ultime generazioni, ma si tratta di un invecchiamento autogenerato dal sistema: vengono realizzati computer sempre più potenti a prezzi abbastanza contenuti. Le aziende che sviluppano sistemi operativi e programmi tendono a sfruttare tutta questa potenza messa loro a disposizione, realizzando programmi sempre più avidi di risorse.
Questo obbliga l'utenza media ad abbandonare i vecchi computer e acquistarne di nuovi che offrano maggiori prestazioni, in grado di far funzionare dignitosamente le ultime novità del mercato del software». Il risultato è però che tutti questi computer in prepensionamento devono essere smaltiti ed il loro ineluttabile destino fino ad oggi è stato la discarica, con un notevole carico di lavoro per il sistema pubblico di smaltimento rifiuti.
«Il progetto PC-clami» precisa Federico Villa a nome di BiLug «prevede invece un servizio di ritiro da aziende e privati di computer ritenuti inadeguati, per donar loro una nuova giovinezza. I sistemi operativi open source sono infatti molto meno esigenti di risorse di sistema, in quanto sono particolarmente ottimizzati e personalizzabili. Per questo anche un computer abbastanza vecchio può svolgere tutte le funzioni richieste da un utente medio: navigazione su internet, posta elettronica, elaborazione di documenti per l'ufficio, semplici programmi di grafica, musica».
Obiettivo del progetto lanciato dall’associazione biellese è, dunque, recuperare i computer, ricondizionarli verificando il corretto funzionamento di ogni periferica, installare un sistema operativo Linux e rimetterli in condizioni di svolgere ancora egregiamente un servizio. «Tutti i computer recuperati» conclude Federico Villa «sono messi a disposizione di associazioni, enti, scuole: cioè qualunque struttura non lucrativa che possa aver bisogno di un computer per svolgere attività didattiche o di utilità sociale. Ovviamente il tutto è gratuito e svolto dai nostri volontari.
L’appello è quindi duplice. Si rivolge alla raccolta di vecchi pc, ma anche ad appassionati di informatica che vogliano collaborare attivamente al progetto dell’associazione”.